Nel cuore della campagna umbra, un country resort dalle origini medioevali che coniuga storia nobiliare e un nuovo concept di hospitality.
Nel cuore dell’epoca medioevale, attorno al XIII secolo circa, dove ora sorge Borgo dei Conti Resort vi era un’antica fortezza, un insediamento allora abitato da qualche centinaio di persone. Se nel 1390 viene occupato dei Raspanti Perugini, un secolo più tardi passa alle dipendenze di Porta Eburnea – conosciuta anche come Arco della Mandorla – mantenendo un’impostazione medioevale. È solamente nel XIX secolo che diviene proprietà di Lemmo Rossi Scotti.
Già conte di Montepetriolo e tra i più influenti pittori ottocenteschi, è a Lemmo Rossi Scotti che Borgo dei Conti Resort deve la trasformazione in complesso residenziale. Nella seconda metà dell’800 prende vita anche l’ormai storica limonaia della tenuta e si manifesta lo stile neogotico attraverso sovrapposizioni e merlature. A fine secolo viene inoltre annesso alla proprietà il parco di circa 16 ettari, con 600 piante di ulivo e un impianto paesistico.
In seguito alla scomparsa di Tiberio Rossi Scotti, il complesso residenziale attraversa un’epoca in cui si susseguono diverse proprietà fino all’acquisizione, nel 2002, da parte della Famiglia Babini. Con un’accurata e profonda ristrutturazione, Borgo dei Conti da tenuta diviene un resort. Nel 2024, infine, a seguito di un profondo e affascinante intervento conservativo di ridefinizione degli interni e degli spazi da parte di The Hospitality Experience e ad opera dello Studio di Architettura Spagnulo & Partners, il concept si evolve ulteriormente, rendendo il country resort un punto di riferimento del lusso in Umbria, con un’enfasi sul prezioso heritage culturale locale.